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Lo Stato mette in vendita piccole porzioni di terreno: ecco come acquistarle

Lo Stato mette in vendita piccole porzioni di terreno: ecco come acquistarle

Si chiamano solitamente “frustoli” e sono piccole porzioni di terreno, detti anche “relitti” che non hanno pregio e non godono neppure della possibilità di essere edificati. E lo Stato ha deciso, per quelli definiti “non strategici” di venderli, anche se per l’alienazione sarà necessaria comunque una votazione in Consiglio Grande e Generale in cui i voti a favore rappresentino la maggioranza qualificata dei Consiglieri.

La superficie massima dei frustoli deve essere di 150 metri quadri e chi ne chiede l’acquisizione deve possedere il terreno direttamente confinante al frustolo. Possono partecipare all’acquisto sia persone giuridiche che fisiche.

Sono esclusi dalla vendita, quei frustoli che rientrino in zone a verde pubblico, attrezzato, giardini pubblici, archeologiche o della vecchia ferrovia Rimini-San Marino.

Per fare domanda di acquisto bisogna compilare un modulo già predisposto con il decreto delegato del 16 aprile scorso (il numero 50) e presentarlo alla segreteria di Stato al Territorio entro il 15 giugno 2015.

La domanda, corredata da una marca da bollo da 10 euro, deve contenere anche diversi documenti, quali la partita catastale relativa alla proprietà di chi richiede l’acquisto del frustolo, la planimetria catastale del frustolo che si vuole acquistare e una documentazione fotografica.

In caso di più richieste per lo stesso frustolo, la norma prevede che dove possibile, si proceda ad una “equa ripartizione tra i richiedenti”.

Le domande saranno vagliate da una commissione appositamente creata, che acquisirà anche il parere delle Giunte di Castello interessate ed entro il 10 settembre presenterà una relazione che sarà portata in congresso di Stato con le pratiche da accogliere e quelle da respingere.

Per il prezzo del terreno sarà calcolato in base ai “prezzi di mercato e stabilito – recita il decreto – da perizie “che saranno redatti dai dirigenti di alcuni uffici e sarà comunicato entro il 31 ottobre 2015.

Il passaggio successivo è poi politico con il governo che sarà impegnato nel confronto con i gruppi consiliari per portare poi le pratiche in Consiglio Grande e Generale dove occorrerà appunto una votazione favorevole a maggioranza qualificata.

Per evitare speculazioni edilizie, la norma è molto chiara sul divieto di edificabilità. Infatti neanche con una variante al Piano regolatore generale i frustoli acquistati potranno essere resi edificabili. L’unica possibilità è che venga approvato un nuovo PRG.

Una volta che la pratica sarà stata approvata, i frazionamenti catastali saranno a carico di chi li ha acquistati e all’atto notarile di trasferimento della proprietà sarà da versare l’intera somma concordata. Anche il notaio, che sarà scelto dall’acquirente privato sarà a carico dell’acquirente e l’acquisto dovrà avvenire entro 6 mesi dall’approvazione della pratica in Consiglio Grande e Generale.

In caso l’acquisto non avvenga entro i 6 mesi decade ogni diritto e il frustolo ritorna di proprietà dell’Eccellentissima Camera.

La Carlo Biagioli Srl è in grado di fornire assistenza e aiuto nella fase preliminare di fattibilità, nella presentazione delle domande e nelle successive fasi grazie alla rete di professionisti con cui collabora.

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