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Se bastasse una mela al giorno…

Se bastasse una mela al giorno…

“Una mela al giorno toglie il medico di torno” recita un vecchio proverbio, dimostrato più di recente da diversi studi scientifici che lodano le numerose proprietà del noto frutto biblico. E se davvero bastasse una mela, non ci sarebbe un gran bisogno di ospedale e medici, se non per questioni traumatiche. Riflessioni filosofiche a parte, è pur vero che il tema della salute sta a cuore a tutti e le riviste e i siti medici sono consultati quotidianamente.

Quando però la salute viene meno, si deve ricorrere alle cure del medico o peggio ancora al ricovero in ospedale. Ma non sempre si esce dall’ospedale in piena salute, anzi può essere il nosocomio stesso causa di malattia o peggio.

Secondo uno studio del 2013 del CDC statunitense le infezioni ospedaliere figurano tra le prime cinque cause di morte negli Stati Uniti e sono responsabili fino a 11 miliardi di dollari di spesa sanitaria ogni anno. E c’è anche chi, ha definito il ritorno in ospedale di pazienti che vi erano appena stati per un intervento o una terapia “sindrome da porta girevole” dato che, (articolo dell’ottobre 2014 su “quotidianosanità”), in Italia, tra il 9 e il 15% (dati istituto superiore sanità) dei pazienti rientra in ospedale dopo un ricovero avvenuto entro i 30 giorni precedenti per un totale di circa 16mila casi l’anno. E proprio queste “riammissioni”, insieme alla “mortalità” sono presi a parametro per valutare l’efficienza di un reparto e di un nosocomio. E le cause sono correlate all’intervento come emorragie, infezioni locali o sistemiche, interventi massivi o a cielo aperto, tempi di degenza troppo contratti, dovuti alla necessità di ottimizzare le spese.

Entrando ancora più nel dettaglio, quasi un paziente anziano su 5 torna al Pronto Soccorso dopo un intervento chirurgico: il 17,3% una volta e il 4,4% più volte nei 30 giorni successivi. L’analisi è stata effettuata su pazienti con più di 65 anni sottoposti ai sei interventi chirurgici più comuni negli Usa: angioplastica, bypass coronarico, aneurisma addominale, frattura di anca, neurochirurgia per la schiena e resezioni del colon per cause oncologiche operati nell’ambito del servizio Medicare che assiste gli over65 ”.

L’evidenza statistica di questi dati, non deve però portare a ritenere che non si possa far nulla o comunque rivalersi in caso si sia stati vittima di malasanità. In Italia, nonostante si sia intervenuti per ridurre la possibilità di citare in tribunale dal punto di vista penale, (salvo casi più gravi) i medici, sgravando così i tribunali, gli aspetti civili non sono stati toccati e quindi si può intervenire con una causa fino a 10 anni di distanza dal fatto.

A San Marino, oltre a non esserci alcuna norma che riduca le responsabilità penali dei medici, fino a 30 anni dal fatto è possibile intentare una azione per responsabilità medica.

Dopo tanto tempo, però, potrebbe essere difficile recuperare tutta la documentazione, e anche le strutture sanitarie non sono tenute a conservarla all’infinito. Sarebbe quindi consigliabile, al momento della dimissione dal ricovero ospedaliero, di richiedere sempre copia della propria cartella clinica perché, considerate le statistiche, è difficile sperare che “altro mal non venga”.

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