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Le mamme sono sempre stressate . . . a Natale di più

Le mamme sono sempre stressate . . . a Natale di più

Ogni mamma lo sa alla perfezione: i bambini ritengono che esprimere un desiderio equivalga al suo adempimento, quasi si trattasse di un’equazione matematica.

Senso della misura e diplomazia non sono prerogative di piccoli nanetti urlanti, che fanno correre le mamme in ogni periodo dell’anno ma… a Natale in particolare.

È questo il periodo delle letterine a Babbo Natale, dove trovano cittadinanza le richieste più assurde, giocattoli classici ma anche qualcuno introvabile, bambolotti che fanno prodezze che ancora nessuna industria di giocattoli ha brevettato ma che il proprio pargolo si è messo in testa di possedere.

Una mamma non si arrende facilmente, la richiesta della luna stessa non la fa retrocedere dal proposito di rendere il Natale speciale per suo figlio, mica si abbatte davanti a qualche piccolo dettaglio logistico, se luna vuole, luna sia!

Mamme trafelate che a Natale corrono persino più del solito, pianificano, si stressano, tra saggi di danza e musica prenatalizi, feste a scuola, preparativi vari e arrivano al 25 così stanche da non reggersi più in piedi.

Una corsa ad ostacoli spesso in solitaria, sospese tra nonne che indietreggiano e mariti occupati per destreggiarsi al meglio tra i preparativi frenetici di un Natale in famiglia, i cenoni con i parenti, i face to face con le “adorate” suocere e i loro cento consigli non richiesti, i regali da comperare, i figli che fanno richieste assurde e bizzarre, i presepi e le spese, i fantastici alberi fatti dalle “mamme perfette”, altro da noi che arranchiamo per appendere a caso quattro palline all’albero tra una corsa e l’altra.

Una mamma con questo profilo è Chiara, una di noi, che a molte di noi ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo, la protagonista di “Una mamma imperfetta” on-line lo scorso anno sul sito del quotidiano: corriere.it.

Al centro della fiction una mamma e il suo corredo di: senso d’inadeguatezza, lotte contro il tempo, impegni in esubero, figli esigenti e pieni d’impegni post scolastici, uno stuolo di “perfect mum” con le quali misurarsi, che si atteggiano a Biancaneve ma che sotto sotto sono più cattive di Grimilde in persona.

Una mamma come tante, che lavora e fa del suo meglio per essere il meglio per i propri i figli, che sa benissimo la teoria e inciampa spesso nella pratica, desidera rendere i bambini responsabili e poi magari si ritrova a dare in escandescenze retrocedendo all’età di una dodicenne se sua madre le fa qualche appunto, una che magari dispensa solo merendine confezionate e non fa parte del collettivo genitori per pianificazione regalo maestre, ma mai tralascerebbe di baciarli prima di metterli a letto. La società altro non fa che alzare l’asticella della prestazione richiesta alle donne, una domanda resta senza risposta e se la sono poste le mamme di tutte le epoche anche quando non c’erano corsi di nuoto, inglese, musica e si correva di meno “Si fa qualcosa per i nostri figli perché si pensa sia bene per loro oppure lo si fa per ottenere la loro approvazione”? Una cosa è certa fa parte del mestiere di genitore quello di prendere decisioni, anche quelle che lo rendono “impopolare”.

Buona corsa a tutte! 

Chiara Macina

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